1915-1924

Nel corso della stagione 1916/17, il Presidente centrale Adrien Bech sostenne con forza l’idea di una fusione con la Federazione svizzera di atletica leggera. Inoltre Bech chiedeva una riorganizzazione del Comitato direttivo e la creazione del ruolo di amministratore a capo dell’ASF. Durante l’Assemblea principale la proposta di fusione con la Federazione svizzera di atletica leggera venne nettamente rifiutata con 61 voti contro e 12 a favore.

Durante la stagione 1918/19, i delegati ASF autorizzarono il Comitato centrale a proseguire il dialogo con i responsabili della Federazione svizzera di atletica leggera e nel 1918 si giunse alla fusione: nacque così l’Associazione svizzera di calcio e atletica leggera (SFLV).

In occasione dell’Assemblea dei delegati della SLFV, l’Associazione, che contava 20'000 membri, colse l’occasione per festeggiare questi sviluppi. Nel frattempo avevano aderito all’Associazione 22 nuovi club, tra cui il FC Xamax e il FC Sion.

Il 9 gennaio 1921 venne fondata la «Zusammenschluss der Vereine unterer Serien» (ZUS). All’interno della ZUS erano rappresentati i calciatori dalla 2a alla 5a lega, i seniori, i veterani, nonché la maggior parte degli juniores. Da allora la sigla ZUS divenne sinonimo di tutela degli interessi del calcio di massa in Svizzera.

Nella partita della nazionale giocata il 19 novembre 1922, la Svizzera vinse contro l’Olanda 5 a 0. In quel periodo nacque la nuova nazionale svizzera, grazie in particolare a sei nuovi arrivati, fra cui «Xam» Abbeglen, il portiere Pulver e il centrocampista Fässler.

La nazionale svizzera ottenne il suo primo grande successo nel 1924. Dopo una sorprendente serie di vittorie, gli svizzeri entrarono altrettanto sorprendentemente in finale alle Olimpiadi di Parigi. Nonostante la sconfitta in finale contro l’Uruguay per 0 a 3, gli elvetici si aggiudicarono la medaglia d’argento. Inoltre ottennero il titolo, allora ancora non ufficiale, di campioni europei, dopo aver sconfitto in semifinale la Svezia per 2 a 1, grazie a una doppietta di Xam Abbeglen.

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